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Corso online “Storia e memoria delle deportazioni nazifasciste”

Dopo un lungo e fruttuoso lavoro di collaborazione con ANED – Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti, dal 6 aprile 2020 è disponibile on line, sulla piattaforma Eduopen in forma gratuita, il corso sulla “Storia e memoria delle deportazioni nazifasciste” (ne avevamo già parlato qui).

Alcuni dei testimoni di cui è possibile ascoltare la storia nel corso.

Un corso che serviva

Perché oggi, 75 anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, la maggior parte dei sopravvissuti ai campi di concentramento non è più con noi. Questo, pur rispondendo a un ciclo “normale” di vita umana, è tuttavia irto di conseguenze per il discorso pubblico memoriale italiano, proprio a causa del complesso rapporto esistente tra la memoria dei sopravvissuti e la narrativa storica “ufficiale” e richiede uno sforzo ulteriore per progettare una nuova dimensione di didattica e di diffusione delle testimonianze dei sopravvissuti che possa continuare ad avere incisività.

Un frame del corso.

Un corso che mancava

Degli orrori dei campi di concentramento si parla moltissimo, del genocidio ebraico anche di più, ogni 27 gennaio il mondo si ferma nel ricordo delle vittime delle persecuzioni nazifasciste.
Troppo spesso però ci troviamo di fronte a una narrazione che si ferma solo sull’aspetto emotivo: la commemorazione si focalizza sulle testimonianze degli orrori subiti dai deportati, tralasciando la riflessione sul contesto sociale e politico in cui le deportazioni vennero ideate e portate avanti, delegando questo argomento solo al momento previsto dal programma di storia, programma che non in tutti i contesti scolastici è affrontato a dovere.
Il nostro corso si inserisce e cerca di colmare questa mancanza dotando i partecipanti di tutti quegli strumenti che sono necessari per comprendere il complesso processo che ha portato ai campi di concentramento e sterminio, alla loro sistematizzazione e le conseguenze ancora presenti nell’oggi.

Durante le riprese del corso

Perché un corso on line?

Oggi la didattica per cause di forza maggiore ha dovuto fare i conti con la digitalizzazione dell’insegnamento. Questo corso è nato ben prima di questo ripensamento forzato: siamo infatti convinti che il web sia uno strumento come gli altri e che come tale deve essere conosciuto per comprenderne i limiti e le potenzialità. Ignorare e trascurare questi media, non educarsi (prima ancora che educare) all’uso delle nuove forme di comunicazione è una perdita di opportunità e un pericoloso errore, che può condannarci al silenzio nell’immediato futuro.

Per saperne di più, in questo articolo abbiamo pensato di raccontare il processo di realizzazione del corso.

ISCRIVITI AL CORSO

Per iscriversi al corso basta registrarsi sulla piattaforma Eduopen, la piattaforma universitaria lanciata dal Ministero dell’istruzione, e cliccare qui:

https://learn.eduopen.org/course/view.php?id=409

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/De·por·ta·zió·ne/

Mario Candotto, Ennio Trivellin, Vera Michelin Salomon e Bruno Bertoldi.
Ascolta le loro storie qui: http://bit.ly/2yPc4wc

Trasferimento coatto di un prigioniero, privato dei diritti politici e civili, verso un luogo detentivo relegato in un territorio lontano dalla madrepatria.

Circa 40mila persone hanno subito questa sorte tra il 1943 e il 1945, partendo dall’Italia e, dopo viaggi estenuanti, approdando infine nei lager del Terzo Reich.

Privati degli affetti, del proprio nome e della dignità, furono trattati alla stregua di merce. Considerati nemici, traditori, minacce, “feccia”, “zavorre”, “degenerati” o “di razza inferiore”.

Insieme ad ANED abbiamo ideato un corso online per raccontarne le tante e diverse storie.

Leonardo Zanchi, Vicepresidente Aned Bergamo, è tra i volti del videocorso.

Un corso aperto a tutti, che unisce la memoria di chi quegli eventi li ha vissuti sulla propria pelle e la storia complessa e articolata dell’Europa hitleriana, affiancando videolezioni di taglio storico alle testimonianze dei sopravvissuti.

Partendo dal contesto internazionale ed europeo, si affronteranno i meccanismi che hanno permesso l’ascesa e il consolidamento di nazismo e fascismo, con particolare enfasi su come è stato possibile per questi movimenti, nati nelle piazze e che parlavano alle pance della gente, creare consenso e trasformarsi in dittature istituzionalizzate.

Attraverseremo il complesso sistema dei lager, la pianificazione massificata delle deportazioni, la classificazione delle categorie “indesiderate” e lo sfruttamento schiavile degli internati. Ma si parlerà anche delle conseguenze sull’oggi, dei “canali della continuità” (come ci insegna Claudio Pavone) tra le istituzioni fasciste e il dopoguerra, si metterà ordine tra fenomeni come negazionismo, neo-negazionismo, revisionismi e post-antifascismo.

Abbiamo cercato di costruire questo corso secondo il nostro metodo didattico: usando tanti materiali multimediali (mappe, infografiche, video, documenti, glossari, bibliografie) per permettere un approfondimento ricco e diversificato;  e, come sempre, a un approccio evenemenziale abbiamo preferito l’attenzione ai processi di trasformazione, alle continuità e alle rotture, ai fenomeni di lungo corso, animati dalla convinzione, che ci ha insegnato il maestro Marc Bloch, fucilato dai nazisti nel 1944, che “l’incomprensione del presente cresce fatalmente dall’ignoranza del passato”.

Il corso sta iniziando adesso la sua fase di lavorazione finale e sarà disponibile online gratuitamente nei prossimi mesi sulla piattaforma WeSchool.

“Uomini mossi da una collera cieca e brutale, ma autentica, avevano incendiato e fucilato; ciò che premeva loro era ormai conservare una fede assolutamente certa sull’esistenza di “atrocità”, che, sole, potevano dare al loro furore un’apparenza di equità; si può supporre che la maggior parte di loro sarebbe inorridita, se avesse dovuto riconoscere la profonda assurdità del terrore panico che li aveva spinti a commettere tante azioni orrende; ma essi non riconobbero mai nulla di simile. Ancora oggi i tedeschi sono in massa probabilmente convinti che moltissimi loro soldati sono caduti vittime degli agguati belgi: convinzione tanto più incrollabile in quanto si sottrae ad ogni esame. Si crede facilmente a ciò a cui si ha bisogno di credere. Una leggenda che ha ispirato azioni clamorose, e soprattutto azioni crudeli, è sul punto di diventare indistruttibile.”
Marc Bloch, La guerra e le false notizie

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