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Scuola Aiso “IL ’68 E LA DIGITAL ORAL HISTORY”

Il 10 e l’11 ottobre si è tenuta una scuola Aiso (Associazione Italiana di Storia Orale) a cui abbiamo deciso di partecipare come Lapsus. Il tema era “il ’68 e la digital oral history”, che ci sembrava un interessante punto di partenza per tante riflessioni tra storia e memoria.

Dopo due anni di raccolta di interviste per l’IBCC Digital Archive e per l’ANED, oltre che per il progetto Sopra il Vostro Settembre, ci siamo trovati a mettere in pratica approcci diversi; confrontandoci tra di noi è emersa quindi la volontà di partecipare ad un momento formativo per confrontarci con altri ricercatori e ricercatrici che stanno compiendo lavori di storia orale e di esplorare le linee guida di un’associazione che ad oggi è un importante riferimento nazionale.

La due giorni, impostata in modo seminariale, ha previsto una parte generale di introduzione ai metodi della storia orale e una parte più focalizzata sul tema del ‘68. Per i tanti e interessanti temi emersi, abbiamo pensato di condividere un resoconto della nostra esperienza.

Giorno 1. Location: Base (Milano)

Mattino

Il primo impatto ci ha lasciati piacevolmente stupiti. La composizione dei partecipanti è davvero variegata per genere, età, formazione e attività svolta. Ci sono ricercatori e ricercatrici più o meno esperti/e e più o meno strutturati/e, giovani dottorandi/e, insegnanti e presidi, ex partecipanti alla stagione del Sessantotto, attivisti/e ed entusiasti autodidatti.

Questo paesaggio umano variopinto non è scontato nell’ambito storico. In qualche modo ci siamo sentiti subito in un ambiente dinamico e per nulla “ingessato”, dove non passava la percezione di parlare solo “alla propria crew”.

La mattinata è dedicata ad un’introduzione generale sulla storia orale con un intervento di apertura di Alessandro Casellato, nuovo presidente dell’AISO, seguito da quello di Giovanni Contini, suo predecessore. Per quanto fossimo già introdotti alla disciplina, abbiamo trovato interessanti le sintesi proposte dai relatori, che hanno puntato alla dimensione operativa della storia orale, fornendo utili linee guida per la realizzazione delle interviste e delle ricerche.

Tra le tante suggestioni, una in particolare ci ha colpiti perché vicina alle questioni che abbiamo incontrato nel nostro percorso di ricerca e che schematizza le problematiche relative alla formazione della memoria collettiva.

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Doppia presentazione Under – Giovani, Mafie e Periferie

Prosegue il tour di presentazione di Under. Giovani, mafia e periferie (Giulio Perrone Editore, 2017) a cura di Marco Carta e Danilo Chirico. Doppia presentazione tra Cinisello Balsamo e Milano

 

Mercoledì 21 marzo 2018
Ore: 21:00
Centro culturale Il Pertini
Piazza Confalonieri, 3 – Cinisello Balsamo

Evento FB

Intervengono:
Marco Carta – giornalista e curatore del libro
Zeno Gaiaschi e Sara Troglio – Laboratorio Lapsus
Alessandro Imbriacofotografo
Matteo Balduzzi – curatore del Museo di Fotografia Contemporanea

Giovedì 22 marzo 2018
Ore: 10:30
Università degli Studi di Milano – Aula 410
Via Festa del Perdono, 7 – Milano

Evento FB

Intervengono:
Marco Carta – giornalista e curatore del libro
Zeno Gaiaschi e Sara Troglio – Laboratorio Lapsus

 

 

 

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Under. Giovani, mafia e periferie. Presentazione del libro

Negli ultimi mesi Zeno Gaiaschi e Sara Troglio di Lapsus hanno partecipato alla redazione dell’inchiesta collettiva Under. Giovani, mafia e periferie (Giulio Perrone Editore, 2017) a cura di Marco Carta e Danilo Chirico.

In particolare il loro saggio “Realtà digitali. La mafia è solo un gioco” tratta un argomento piuttosto inesplorato, ossia il rapporto tra giovani generazioni, fascinazione mafiosa e videogiochi. L’indagine cerca di fare chiarezza rispetto ad alcuni punti essenziali: esiste un rapporto tra violenza giocata e violenza reale? Come viene trattata l’immagine della mafia nei principali titoli di gioco che ne narrano le vicende? Qual è lo stato del dibattito pubblico relativo a questo medium?

Nella redazione del saggio si sono potuti avvalere dei contributi di Andrea Dresseno, Costanzo Colombo Reiser, Flavio Pintarelli e Rosy Nardone.

Il libro sarà presentato in due differenti occasioni:

  • Domenica 1 ottobre – ore 19.00 – Piazza del Mercato, Pioltello (MI)
    In occasione del Festival LegalMente – Pioltello contro le mafie, lo presenteremo insieme ai curatori, alla presenza dei ragazzi del circolo Malabrocca e del rapper Kiave
  • Lunedì 2 ottobre – ore 21:00 – Via Cesariano 7, Milano (M2 Moscova)
    Presso la Librosteria
    Modera:
    Roberto Maggioni, giornalista di Radio Popolare
    Intervengono:
    Danilo Chirico, giornalista, presidente di DaSud e co-curatore del libro
    Marco Carta, giornalista e co-curatore del libro
    Laboratorio Lapsus

Legalmente – Manifesto generale (programma completo del festival)

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Vivo altrove. Giovani e senza radici: gli emigranti italiani di oggi.

Sarà in libreria da martedì 11 maggio, per i tipi della Bruno Mondadori:

Vivo altrove.

Giovani e senza radici: gli emigranti italiani di oggi.

di Claudia Cucchiarato

Giornalista freelance che scrive per il Gruppo l’Espresso e L’Unità in Italia e per La Vanguardia in Spagna, da cinque anni residente a Barcellona.

L’autrice sarà in Italia per un giro di presentazioni che toccherà Roma (11 maggio), Padova (12 maggio), Milano (13 maggio) e Bologna (14 maggio): più sotto potete trovare tutti i riferimenti relativi agli incontri. Dal 1 maggio, invece, sarà online il blog www.vivoaltrove.it, dedicato appunto ai giovani migranti.

Il volume racconta le storie di giovani tra i 25 e i 40 anni che hanno deciso di lasciare il nostro Paese: non solo cervelli in fuga, certi di trovare all’estero opportunità migliori, ma anche ragazzi “normali” che sentono questa Italia troppo chiusa, ferma, asfittica, immobile, rivolta solo a se stessa.

Ragazzi cresciuti sentendosi cittadini del mondo, che male tollerano un Paese preso in mille guerriglie interne – politiche, geografiche, sociali, ma soprattutto generazionali – e che cercano all’estero opportunità che mai avrebbero in Italia.
Il libro raccoglie molte storie, ognuna con le sue particolarità e specificità, ma costituisce senza alcun dubbio il ritratto di una generazione. Tutti i dati confermano che il fenomeno della migrazione di giovani all’estero è in continuo aumento: secondo il consorzio universitario Alamlaurea, negli ultimi dieci anni il numero di laureati che si è spostato oltreconfine per trovare lavoro è triplicato, mediamente oltre il 3,5% dei nostri laureati si trasferisce ogni anno all’estero. È difficile fare statistiche su un fenomeno in continua evoluzione come quello di cui si occupa questo libro, ma si calcola ad esempio che i giovani italiani (tra i 25 e i 35 anni) attualmente residenti a Berlino siano all’incirca 6.000 e quelli residenti a Barcellona da meno di cinque anni siano circa 10.000.

Potremmo chiamarla “generazione Europa”, decine di migliaia di giovani che si spostano, prediligendo le grandi città e le capitali, le cosiddette “Eurocities”, dove approdano e da dove molto spesso ripartono, non alla volta del Belpaese, ma verso nuovi Paesi e nuove esperienze. Un generazione liquida.

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