“‘900 CRIMINALE. Mafia, Camorra, ‘ndrangheta”, l’itinerario multimediale sull’evoluzione della criminalità organizzata dalle origini alla globalizzazione torna con una nuova esposizione a Monticello Brianza, presso la prestigiosa sede espositiva dell’Antico granaio di Villa Greppi. Per tutti coloro che non hanno avuto modo di visitare la mostra multimediale nello scorso mese di febbraio, una nuova occasione dal 7 al 29 novembre 2015 nei giorni di sabato e domenica dalle ore 14.30 alle ore 18.30 e il mercoledì dalle ore 8.30 alle ore 12.30.
La rivista spagnola di Storia Contemporanea “Tiempo devorado” ha dimostrato grande interesse per il nostro percorso dedicato a “Novecento criminale” ed ospita questo mese un articolo di Ciro Dovizio dedicato al tema “Riflessioni sulla storia delle mafie in Italia: un’ipotesi interpretativa“. Francisco Veiga inoltre introduce il nostro articolo con alcune considerazioni sul nostro progetto di grande sensibilità, di cui siamo molto orgogliosi. Un sentito ringraziamento a tutta la redazione di “Tiempo devorado”, che speriamo di poter ospitare nell’autunno del 2015 a Milano per un seminario di approfondimento e contaminazione!
Associazione Lapsus e Comune di Cinisello Balsamo presentano “‘900 criminale”: una mostra, a cura dell’Associazione Lapsus, in programma da sabato 7 a giovedì 19 febbraio 2015 nelle sale della Villa Ghirlanda Silva di Cinisello Balsamo. 39 pannelli, 7 blocchi temporali, pannelli multimediali, dati e infografiche, visite guidate per le scuole, per mettere a fuoco con chiarezza l’evoluzione del fenomeno criminale dall’inizio del ‘900 all’età della globalizzazione.
Ingresso gratuito.
Villa Ghirlanda Silva, Via Frova 10, Cinisello Balsamo
Orari: dal martedì alla domenica dalle 15 alle 19 (lunedì chiuso)
Visite guidate per le scuole su prenotazione (anche al mattino).
Per una volta non vi proponiamo un libro propriamente di Storia contemporanea. Anche se i fatti che gli autori di questo volume indagano affondano le loro radici nel passato, un passato torbido, come un fondale marino pieno di rifiuti tossici, che torna a galla oggi e a cui dovremmo prestare molta più attenzione di quanto facciamo solitamente…
È il 2004 quando un pentito della ’ndrangheta consegna alla direzione nazionale antimafia un voluminoso dossier scritto di suo pugno, dove parla di traffici legati allo smaltimento di rifiuti tossici e radioattivi in cui è implicata la ’ndrangheta e i servizi segreti deviati. Il pentito apre scenari da spy story in un intreccio complicatissimo fra malavita, misteriosi uomini d’affari, servizi segreti deviati, compiacenze di Stato. Un intreccio che porta alle morti della giornalista del Tg3, Ilaria Alpi, e a quella sospetta del capitano di corvetta, Natale De Grazia. Nessuno crede fino in fondo a questi racconti a eccezione delle associazioni ambientaliste. Gli indizi sono molti e i dubbi aumentano quando sulla costa di Amantea spiaggia una delle presunte navi a perdere, l’ex Jolly Rosso. Si aprono inchieste che vengono però tutte archiviate. Fino a quando la Procura di Paola non scopre la carcassa di un vecchio mercantile al largo del Tirreno cosentino, nel punto esatto indicato dal pentito. «Sono stato io a farlo saltare in aria – aveva detto – conteneva 120 fusti di rifiuti radioattivi».
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