Su “Romanzo di una strage”: il pacto de l’olvido, la ricostruzione storica e la memoria consegnata al futuro
Scriviamo queste considerazioni dopo aver visto il film di Marco Tullio Giordana, “Romanzo di una strage”. Nonostante sia nelle sale da poche settimane si è già detto molto, chi in termini positivi, chi critici, e non poteva che essere così: in Italia, raccontare una storia come quella di Piazza fontana, suscita necessariamente clamore, nel bene e nel male.
Il punto principale su cui ci vogliamo concentrare è il seguente: nel momento in cui si decide di costruire una narrazione cinematografica ispirata a fatti realmente accaduti, cruciali nella storia del nostro paese, si deve essere consapevoli che si sta contribuendo a formare la vulgata che poi si radicherà nell’opinione pubblica (considerando anche la stragrande maggioranza dei potenziali spettatori, non informati sui fatti, anzi spesso, nel caso dei più giovani, per lo più ignari di quelle vicende).