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Il lavoro non è un gioco! audio e materiali

Il 29 aprile abbiamo tenuto un interessante incontro in occasione dei 40 anni della conquista dello Statuto dei lavoratori. Di seguito potete scaricare ed ascoltare gli audio degli interventi ed un articolo di presentazione al seminario.

IL LAVORO NON E’ UN GIOCO!

A quarant’anni dall’approvazione dello Statuto dei Lavoratori, che cosa è cambiato? Di fronte a uno statuto formalmente inalterato, una realtà lavorativa sempre più distante da quella degli anni in cui lo statuto venne conquistato. Quale futuro per le giovani generazioni?

relatori:
Claudia Magnanini, docente di Storia dell’Europa contemporanea presso l’Università Statale di Milano; ascolta l’intervento
Elena Lattuada, segretario generale CGIL lombardia; ascolta l’intervento
Massimo Laratro, Avvocato Punto San Precario; ascolta l’intervento

ascolta il dibattito conclusivo

leggi lo statuto dei lavoratori

Un po’ di storia: guarda il video “1969: protagonisti del cambiamento”. Una raccolta di testimonianze e filmati d’archivio per raccontare quelle lotte unitarie che apriranno una stagione eccezionale, a cura della WebTv CGIL Lombardia.

La legge n. 300, meglio nota come  “Statuto dei Lavoratori”, approvata il 20 Maggio del 1970, a seguito delle tensioni sociali e delle lotte sindacali della fine degli anni Sessanta, conosciute come la stagione dell’autunno caldo, ha rappresentato una svolta dal punto di vista sia politico che giuridico nel sancire positivamente alcuni dei diritti fondamentali del lavoratore e delle sue rappresentanze sindacali. Lo Statuto ha, infatti, portato i diritti del lavoro, solennemente proclamati nella Carta costituzionale del 1948, a fare il loro definitivo ingresso nelle fabbriche e nelle dinamiche quotidiane dei luoghi di lavoro. Una svolta determinante per l’effettività di principi e tutele di legge ancora gracili, spesso disattesi nei contesti lavorativi del tempo, quando un semplice “cenno del capo” consentiva al datore di lavoro di sbarazzarsi senza troppi problemi delle persone non gradite in azienda. Ed una svolta decisiva anche per la libertà e dignità di un lavoratore fino ad allora oggetto di interventi protettivi di impronta paternalistica. Senza alcuna possibilità di riscatto come persona, prima ancora che come protagonista dello sviluppo economico e sociale del Paese. Che significato ha, però, parlarne oggi, dopo 40 anni, in una situazione lavorativa che vede il problema della disoccupazione e del precariato in primo piano?

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QUANDO GLI IMMIGRATI ERAVAMO NOI…

QUANDO GLI IMMIGRATI ERAVAMO NOI…

Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti.

Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.

Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.

Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti.

Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.

I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali.

Questa dichiarazione è tratta da una relazione che l’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti scrisse nell’Ottobre 1912.

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