La formazione, prima di tutto

Pubblichiamo il testo del documento presentato al convegno dello scorso 14 marzo, sperando che possa essere fonte di riflessioni e discussioni.

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a cura dell’Associazione Lapsus

Intervista a Giuseppe Roma, Presidente del Censis

Che l’università italianasia in una fase di profonda crisi, ristrutturazione e decadimento, non è una novità. Non passa semestre che non vengano diramati studi sull’arretramento in ogni tipo di ranking dei nostri atenei, sotto qualsiasi criterio o lente li si valuti, piuttosto che dati allarmanti sull’inefficacia dei diplomi di laurea in ottica occupazionale. Secondo la classifica della rivista specializzata americana Times Higher Education, nel 2011 la prima università italiana per qualità è Trieste, che risulta però  al 217° posto mondiale. A spiegazione dei risultati  è interessante porre l’attenzione sui finanziamenti agli atenei nelle varie nazioni: gli Stati Uniti spendono il doppio di molti paesi europei nell’istruzione universitaria e cioè il 2,9% del Pil, rispetto alla media Ocse dell’1,4. Da notare che in Italia si investe nelle università solo lo 0,9% del PIL (e questo prima che venissero attuati gli enormi tagli stabiliti dal governo Berlusconi). Inutile dire che la situazione peggiorerà inevitabilmente nei prossimi anni.

A tutto questo si aggiungono gli effetti della crisi, che colpisce ormai pesantemente anche i laureati, come evidenziato in maniera significativa da uno studio di Almalaurea del marzo 2012. “Pochi, scarsamente occupati e sottopagati. E’ il preoccupante identikit dei laureati italiani a un anno dal conseguimento del titolo di studio”, afferma uno studio de Ilsole24ore del 7 marzo scorso. Ma l’aspetto più interessante è un altro.

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Strage di Brescia: lo Stato non ha vergogna

 

Passa il tempo, cambiano i governi, ma il risultato è sempre lo stesso.
È appena giunta la notizia dell’assoluzione in corte d’appello per i quattro imputati nel processo per la strage di piazza della Loggia (Brescia, 28 maggio 1974) in cui morirono otto persone e un centinaio rimasero ferite a causa dell’esplosione di una bomba.
Non c’è stupore, non c’è meraviglia per un risultato ritenuto altamente probabile, visti anche i trascorsi a cui ci ha abituato la giustizia italiana, ma restava pur sempre la speranza, l’ultima a morire, come diceva qualcuno, che qualcosa cambiasse, finalmente. Soprattutto, che qualcuno si prendesse la responsabilità di confermare al paese e ai familiari delle vittime, (cui va la nostra più sincera solidarietà, in testa Manlio Milani, che conosciamo e stimiamo), chi diamine abbia messo quella bomba, chi abbia deliberato il massacro di innocenti durante una manifestazione antifascista, chi abbia ordinato il lavaggio della piazza per impedire la raccolta di elementi utili alle indagini, chi abbia coperto le responsabilità e depistato gli inquirenti.

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Le radici di una fede. Per una storia del rapporto tra moneta e credito in occidente

Recensione del libro di Massimo Amato, “Le radici di una fede. Per una storia del rapporto tra moneta e credito in occidente“, Milano, Bruno Mondadori 2008.

Se avessero detto a Massimo Amato, autore di “Le radici di una fede”, che il suo libro sarebbe uscito in concomitanza con lo scoppio della più grave crisi economica della storia del capitalismo, probabilmente non ci avrebbe creduto, o almeno non avrebbe creduto di essere così fortunato da azzeccare in modo tanto preciso i tempi. Il suo saggio, infatti, sebbene non sia dedicato specificatamente alla crisi, ci porta a intraprendere un viaggio nella storia del rapporto che lega strutturalmente la moneta e il credito, rapporto che costituisce l’elemento di partenza, l’atomo, come dice Amato, di ogni costruzione finanziaria. Atomo a cui va aggiunto, perché sia appunto fondativo dello spazio economico, un terzo elemento: l’articolazione istituzionale delle funzioni monetarie, in parole povere cioè, delle norme chiare e precise che governino tale relazione.

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An injury to one is an injury to all

Recensione del libro “One big union” di Valerio Evangelisti, Mondadori, 2011

Per gli appassionati dei romanzi di Valerio Evangelisti, “One big union” rappresenta l’anello di congiunzione tra “Antracite” e “Noi saremo tutto”, completando così la trilogia del ciclo americano che, dalla guerra civile degli anni Sessanta dell’Ottocento, arriva fino agli scontri avvenuti a Seattle nel 1999, come debutto del movimento no global sulla scena internazionale. Per chi invece non dovesse essere un lettore affezionato, il romanzo è comunque una piacevole occasione per addentrarsi nella storia di uno dei soggetti più curiosi e particolari del sindacalismo americano di inizio Novecento: gli Industrial Workers of the World, soprannominati simpaticamente o con disprezzo wobblies.

Partendo da dove finiva “Antracite”, con la Comune di Saint Louis del 1877, e ripercorrendo le varie fasi evolutive di alcune importanti organizzazioni del movimento operaio americano, Evangelisti ci conduce, attraverso la storia personale di Robert Coates (protagonista del libro), nelle tappe e negli episodi principali che hanno costellato la strada di sangue e dure lotte da cui appunto nacquero gli Iww.

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E’ festa d’aprile!

Anche quest’anno sono moltissime le iniziative in occasione del 25 aprile! Vi segnaliamo quelle a cui prenderemo parte noi studenti di la.p.s.u.s.!

lunedì 25 aprile

Ore 14,30 – Porta Venezia
Corteo nazionale per il 25 aprile!
C.so Venezia, Piazza S. Babila, C.so Vittorio Emanuele, Piazza Duomo.

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dalle 19

L’ANTIFASCISMO IN PIAZZA
PARTIGIANI IN OGNI QUARTIERE
MILANO—VIA DEI CINQUECENTO ang VIA SAN DIONIGI—MM3 CORVETTO

http://poq.noblogs.org/

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sabato 30 aprile 2011
dalle 16.00 alle 23.00 – piazza Gramsci – Cinisello Balsamocinisello

CINISELLO LIBERATION FESTIVAL 2^ edizione
I giovani con i partigiani per rilanciare
ResistenzaCostituzioneUnitàSolidarietà

http://anpicinisello.blogspot.com/

Buon 25 aprile!

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Convegno: “La strategia della tensione in Europa (1969-1974).”

Giovedì 7 aprile 2011, ore 10-13.30, aula 302
c/o Università degli studi di Milano
via Festa del Perdono 3/7

Convegno:

“Chi è Stato?

La strategia della tensione in Europa (1969-1974).”

interverranno:
Onorio Rosati, segretario della Camera del lavoro di Milano;

Aldo Giannuli, storico, già consulente di diverse procure tra cui Milano (strage di piazza Fontana) e Brescia (strage di piazza della Loggia);

Titolo dell’intervento: “Lo scenario internazionale tra consolidamento e rotture”.

Dimitri Deliolanes, corrispondente della TV greca ERT, autore de “L’ombra della fenice. I colonnelli greci e l’eversione nera nel Mediterraneo”;

Titolo dell’intervento: “L’attività eversiva del regime dei colonnelli in Italia e a Cipro”.

Mirco Dondi, ricercatore confermato in storia contemporanea presso l’Università di Bologna;

Titolo dell’intervento: “L’Italia e la democrazia anomala”.

Rosa Luisa Polizzi, giudice del Tribunale di Milano, già impegnata nei processi ai neofascisti Mambro e Fioravanti;

guarda online la mostra: “Chi è Stato? La strategia della tensione e le stragi impunite (1969-1984).

Come studenti di storia crediamo sia importante gettare uno sguardo più approfondito ai decenni passati per fare luce sulle cause che hanno prodotto conseguenze di cui l’Italia risente ancora oggi. E’ sempre difficile studiare con un approccio rigorosamente storico fatti accaduti in tempi molto vicini al presente. Tuttavia questo non significa che non sia possibile orientarsi ed esprimere un giudizio storico anche su avvenimenti che portano con sé ancora un forte carico di emotività.

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