Chi è Stato? | La mostra a Villa Scheibler!
7-14 dicembre 2012
Villa Scheibler
Via Orsini 26, Milano
“Chi è Stato?
La strategia della tensione e le stragi impunite (1969-1984).”
Mostra interattiva di
testi | foto | audio | video
per ricostruire e rivivere quegli anni cruciali per la storia dell’Italia Repubblicana
Con il patrocinio dell’Anpi e del Consiglio di Zona 8 di Milano
Conoscere la storia significa capire le ragioni dell’oggi.
Anteprima della MOSTRA online: La strategia della tensione e le stragi impunite (1969-1984).
Ingresso libero
Orari di apertura
-7 dicembre: dalle 14 alle 20
-8 e 9 dicembre: 9-12.30 | 14-19
-dal 10 al 14 dicembre: 9-12.30 | 14-17.30
Inaugurazione venerdì 7 dicembre ore 17
Sotto il video della presentazione della mostra all’Università di Bologna
Brescia, 16 novembre 2010. Viene emessa la sentenza del processo per la strage di piazza Loggia del 28 maggio 1974. Ancora una volta, dopo trentasette anni, la magistratura del nostro paese non ha avuto il coraggio di condannare nessuno degli imputati per quella tremenda vicenda, marchiata a fuoco dall’eversione neofascista dell’epoca. L’indignazione e la rabbia che nacquero in noi furono molto forti e sono oggi più vive che mai, ora che, dopo alcuni mesi, i giudici hanno depositato le motivazioni di quelle assoluzioni, distruggendo con un colpo di spugna che offende e umilia i familiari delle vittime di quella strage, anni di indagini, ricerche, ricostruzioni, storicamente ormai indiscutibili.
Nonostante l’indignazione e la rabbia, abbiamo cercato di restare lucidi: sfiduciati da istituzioni che mai avranno il coraggio di affermare la verità, ci siamo detti che oggi più che mai la strada da seguire, quella da cementare nella memoria collettiva, collante e ingranaggio della nostra società, è quella della verità storica su quegli anni.
Una verità che, senza alcun dubbio, è in grado di ricostruire con precisione il contesto e i responsabili di quella stagione di eversione reazionaria che fu la strategia della tensione e che dobbiamo impegnarci a comunicare e condividere, perchè non prevalga, soprattutto nei giovani che quegli anni non hanno vissuto, quella “strategia della confusione” che cerca di appannare la ricostruzione di quell’epoca, buttando tutto nell’indefinito e superficiale calderone del “terrorismo”.
Così è nato il progetto “Chi è Stato?” tradottosi nell’organizzazione di una mostra e di un convegno.
Sulla nostra strada abbiamo incontrato diversi soggetti. La Camera del Lavoro di Milano, la sezione A.N.P.I. Greppi, la Casa della Memoria di Brescia, la Federazione dei lavoratori della conoscienza, la Compagnia teatrale della Luna crescente. Seppur con storie e sensibilità non sempre complici tra loro, abbiamo dato vita insieme a questo progetto, condividendo che parlare di quegli anni, ricostruirne gli eventi, le dinamiche, le responsabilità più profonde e scomode, sia il modo migliore per non disperdere nell’oblio delle sentenze d’assoluzione la memoria delle vittime di quelle stragi.
Ma non solo: se la storia è il presente che interroga il passato, se è l’ingranaggio collettivo che fa da collante alla società, guardare a quegli anni significa anche tenere alto il valore di quelle lotte e mobilitazioni che in tanti modi, momenti, forme, impedirono una torsione reazionaria e autoritaria nel nostro Paese.
La.p.s.u.s.
La strategia della tensione: un approccio storico.
Come studenti di storia crediamo sia importante gettare uno sguardo più approfondito ai decenni passati per fare luce sulle cause che hanno prodotto conseguenze di cui l’Italia risente ancora oggi.
E’ sempre difficile studiare con un approccio rigorosamente storico fatti accaduti in tempi molto vicini al presente. Tuttavia questo non significa che non sia possibile orientarsi ed esprimere un giudizio storico anche su avvenimenti che portano con sé ancora un forte carico di emotività.
Proprio questi motivi ci hanno spinto ad organizzare una mostra fotografica sulla “strategia della tensione”, intendendo con questo termine un preciso periodo storico (1969-1974) dell’Italia repubblicana caratterizzato da lunghe scie di sangue.
Sentiamo dire troppo spesso che l’Italia è un Paese pieno di misteri irrisolti ma – nonostante questo – crediamo che, anche se i colpevoli e gli esecutori materiali di molte stragi e attentati non sono mai stati assicurati alla giustizia, esistono documenti e prove che permettono allo studioso – o a chi vuole ricostruire con pazienza i tasselli di un intricato mosaico storico – di conoscere il contesto in cui si verificarono tali tragici avvenimenti e di individuarne se non gli esecutori materiali almeno i mandanti. Non è più tempo di parlare di misteri: ci sono prove e documenti che indicano chiaramente come attentati, stragi e tentativi di colpo di stato furono messi in atto da elementi dell’estrema destra, coperti dai servizi segreti e da uomini delle istituzioni.
Queste prove non possono e non devono sfuggire ad uno storico attento. Uno storico onesto deve arrivare a comprendere le cause e le origini degli avvenimenti anche nei momenti più oscuri. E’ questo il suo mestiere.
Ora più che mai cercare di dare un approccio scientifico e storico ad un periodo così lungo può risultare un obiettivo ambizioso, ma non sicuramente impossibile. Anche dei momenti più oscuri e cupi della nostra storia recente è possibile arrivare a comprendere le cause e le origini, il contesto e gli attori in campo, ma è credibile fare tutto questo solo se si prova a mantenere un appropriato sguardo storico. E’ questa la linea teorica e pratica che abbiamo cercato di applicare a questa mostra.
Il progetto.
Il progetto nasce da un lungo lavoro del nostro Laboratorio sulla storia dell’Italia repubblicana e in particolare sul periodo delle stragi: ci siamo resi conto che spesso i programmi scolastici delle scuole superiori e delle università hanno non poche difficoltà ad affrontare una fase così complessa della recente storia del nostro Paese.
Tutto ciò porta inevitabilmente ad una conoscenza superficiale e confusa della storia da parte delle giovani generazioni: questa visione nebbiosa è causata – da un lato – dall’assenza di una informazione storica adeguata, dall’altro dalla naturale distanza temporale che separa i giovani da quel periodo.
Con il nostro lavoro vogliamo fornire uno strumento didattico il più possibile completo per la comprensione di quegli anni, nella speranza che possa servire a studenti e professori interessati ad approfondirne i contenuti.
Abbiamo cercato di creare un percorso cronologico e tematico, offrendo descrizioni precise sia per gli avvenimenti che per i personaggi coinvolti. L’utilizzo di filmati, foto e audio ci ha permesso di integrare varie forme di comunicazione, oltre a quella scritta, che rendono più completa la nostra rappresentazione della realtà storica. Abbiamo svolto un profondo lavoro di ricerca sulle fonti, utilizzando documenti e testimonianze dei protagonisti, e abbiamo cercato di fondere i nostri risultati con quelli ottenuti da storici e ricercatori. Dopo una precisa e dettagliata contestualizzazione la mostra prosegue il suo percorso con la strage di piazza Fontana per arrivare poi al 1974, anno fondamentale per il mutamento politico ed economico a livello mondiale. Da questo anno in poi tutta una serie di cambiamenti ci conducono fino al 1984, anno della strage del treno 904.
L’intero percorso evidenzia poi anche i mutamenti interni al panorama politico neofascista e al fenomeno stragista. Questi cambiamenti diverranno evidenti dalla metà degli anni ’70 e per tutti gli anni ’80, quando le stragi cambieranno motivi e origini. La nostra mostra fa capire come, nel lasso di tempo preso in considerazione, il più importante e decisivo strumento di lotta politica fosse quello delle stragi. Questa affermazione trova riscontro nella strategia della tensione prima, e poi dal succedersi di attentati slegati tra di loro e prodotti da contesti politici interni e internazionali del tutto differenti.
Il percorso.
Il percorso didattico della mostra parte dalla descrizione dello scenario internazionale nel quale ha avuto origine la strategia della tensione; per il nostro lavoro è importante partire da una panoramica globale, poiché la contrapposizione Usa-Urss nel dopoguerra rappresenta lo scenario di riferimento dell’intero periodo preso in esame.
Prima di cominciare il nostro percorso all’interno delle immagini ci è sembrato opportuno creare un pannello che offra le definizioni di alcuni concetti chiave utili a comprendere l’intera mostra. Ci siamo soffermati in particolar modo sulle nozioni di “guerra rivoluzionaria” e “strategia della tensione” perché importanti al fine di ottenere un corretto approccio storiografico all’intero lavoro.
Descritto brevemente il contesto di riferimento, forniamo una panoramica della situazione di Spagna, Portogallo e Grecia, Paesi governati da regimi di destra e schierati fieramente su posizioni anticomuniste, in quanto basi di appoggio per l’eversione neofascista europea.
Nei pannelli successivi ci focalizziamo sulla particolare situazione italiana: dai cambiamenti presenti sul piano politico-economico alla bomba di piazza Fontana, “madre di tutte le stragi”.
La mostra prosegue attraverso la descrizione degli eventi più significativi della strategia della tensione, tramite l’inquadramento storico e le relative vicende giudiziarie.
Nel 1974 abbiamo individuato l’anno di svolta nel panorama stragista: una serie di cambiamenti sul piano internazionale e italiano portano al formarsi di una nuova forma di eversione neofascista e alla fine della strategia della tensione.
I pannelli seguenti riportano i principali avvenimenti terroristici degli anni successivi: la strage di Ustica, l’attentato alla stazione di Bologna e quello al treno 904.
Concludiamo il nostro percorso con due pannelli fondamentali: uno in cui si svolge un confronto tra verità storica e verità giudiziaria, ed un altro in cui si sottolinea l’importanza di continuare a studiare ancora oggi questi avvenimenti.
Per chiunque fosse interessato ad ospitare la mostra e la performance teatrale, è possibile scrivere ad info@www.laboratoriolapsus.it oppure chiamare il numero 3331732183.
Per informazioni e prenotazioni:
LA.P.S.U.S.
laboratorio progettuale degli
studenti universitari di storia
info@www.laboratoriolapsus.it
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3331732183
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