L’uso e l’abuso pubblico della Storia: considerazioni conclusive
Laboratorio “L’uso e l’abuso pubblico della Storia nelle società contemporanee”
A.A. 2011-2012
Considerazioni conclusive
Anche quest’anno il laboratorio La.p.s.u.s. ha promosso un laboratorio didattico inerente aspetti poco approfonditi della Storia contemporanea. Il percorso è stato costruito attraverso otto incontri seminariali che hanno permesso l’acquisizione di 3 cfu per gli studenti partecipanti e la sperimentazione di un gioco di ruolo a carattere storico, svolto sempre dai frequentanti. Il tema è stato l’uso e l’abuso pubblico della storia.
L’utilizzo pubblico e politico dei temi storiografici, infatti, ha assunto caratteristiche del tutto particolari in età contemporanea: gli incontri, divisi in moduli tematici, hanno permesso di delineare un quadro introduttivo generale del fenomeno, per poi passare ad esempi concreti, sia a livello internazionale che più specificatamente italiano.
Dalla serie di incontri, dalle relazioni dei relatori chiamati ad intervenire e dal dibattito spesso mosso dagli studenti stessi, è emerso un dato: la centralità della Storia nel vasto ambiente delle discipline umanistiche. Questa affermazione non deve tuttavia essere interpretata come presuntuosa o sprezzante verso altre materie umanistiche: crediamo infatti che proprio l’interdisciplinarietà potrebbe oggi rendere più efficace un approccio umanistico, scientificamente corretto e capace di cogliere la complessità della società e dei suoi fenomeni.
In questa complessità, la disciplina storica si dimostra centrale. L’assunto da cui siamo partiti nelle lezioni introduttive, e che poi ha guidato tutto il percorso, è che la Storia è il suo uso politico e che le ricadute dei suoi assunti e delle ricostruzioni degli storici, influiscono sulla vita sociale e politica di una comunità a più livelli. Compito degli storici deve essere quello di ricostruire più dettagliatamente possibile avvenimenti ed episodi della storia, di sviluppare e consolidare sempre più un efficace metodo scientifico anche per l’età contemporanea, di non fornire ricostruzioni ideologiche, ma manifestare chiaramente la propria cultura e la propria scuola storiografica, così da mettere il lettore in grado di comprendere a pieno il valore di ciò che sta leggendo o studiando, anche all’interno di un dibattito tra culture storiche e politiche differenti.
La partecipazione al laboratorio ha riscontrato un risultato positivo e significativo, con la presenza anche di persone non iscritte, che hanno scelto di partecipare al percorso. L’aver realizzato questo laboratorio di studi all’interno dell’Università ha per La.p.s.u.s. un significato preciso: valorizzare non soltanto la formazione degli studenti, ma anche cercare di contribuire a dei passi in avanti nella ricerca storica contemporanea, superando i limiti odierni e avvicinandosi alle esigenze e alle necessità del presente.
Come per la strategia della tensione, la metodologia per la ricerca storica contemporanea e la rivoluzione criminale nel ‘900 (per citare gli argomenti trattati negli ultimi due anni dai nostri laboratori) anche riguardo l’uso e l’abuso pubblico della storia abbiamo creduto fosse utile cercare di fornire un’analisi più organica, scientificamente corretta e in grado di essere divulgata più chiaramente possibile agli studenti.
Il laboratorio La.p.s.u.s. ha cercato di portare il suo modesto contributo in tal senso.
Il gioco
Come detto, accanto alle lezioni e ai dibattiti, il percorso laboratoriale è stato integrato con un esperimento didattico: l’ideazione e la realizzazione di un gioco di ruolo storico (link gioco + materiali).
Partendo da uno scenario fantapolitico che esagera elementi dell’attuale crisi economica, descrivendo un contesto prossimo alla guerra civile in Europa e in Italia, i partecipanti sono stati divisi in cinque squadre che avevano come obiettivo la conquista del consenso popolare. Lo strumento principale da utilizzare e il tema su cui maggiormente riflettere e agire era l’utilizzo della storiografia per giustificare le proprie posizioni politiche, costruire l’identità politica del gruppo, dare un’interpretazione della situazione sociale, accusare gli avversari.
Lo svolgimento del gioco e le modalità di coinvolgimento degli studenti-giocatori ha rappresentato un esperimento e una prima esperienza anche per La.p.s.u.s. stesso. La volontà è stata cercare di integrare la parte teorica delle otto lezioni con una fase di apprendimento attivo, in cui erano gli studenti stessi ad elaborare strategie di abuso pubblico e ad agire in prima persona in una realtà simulata.
Il gioco è stato diviso in quattro parti: una di lavoro a casa (preparazione), due di svolgimento in classe (influenza 1, influenza 2) ed una finale di elaborazione collettiva (debriefing).
Il risultato dell’esperimento è stato positivo: gli studenti/giocatori hanno mostrato partecipazione, entusiasmo e buona capacità inventiva, soprattutto nelle prime due parti; nella terza è stato dato un maggior peso alla retorica e agli elementi di fantapolitica, piuttosto che alla dimensione storica e dell’abuso (soprattutto a causa di errori comunicativi e organizzazione stessa del gioco); infine, il debriefing ha visto un coinvolgimento collettivo buono, sia nell’analisi delle scelte fatte dai giocatori, sia nella parte di critica e di riflessione sulla struttura stessa del gioco.
La comprensione sull’obiettivo didattico che la simulazione ludica voleva raggiungere c’è stata ed il dialogo ha portato ad una maggior consapevolezza di cosa è l’abuso pubblico della storia, del perché le squadre hanno adottato determinate strategie (dimensione di auto comprensione) e per quale motivo queste possono essere considerate coerenti o meno con il tema.
Al termine di questo esperimento didattico, consapevoli dei difetti e dei miglioramenti da apportare per future simulazioni è possibile affermare l’importanza e la forza del gioco di ruolo storico quale strumento innovativo di insegnamento e comprensione non solo della storia di determinati periodi, ma anche e soprattutto dei complessi fenomeni e processi storici.
L’integrazione di una buona e solida base teorica con un’attività creativa e partecipativa (ma non per questo meno scientificamente valida) è una strada che continueremo quindi a sperimentare e utilizzare per introdurre nuovi metodi di insegnamento e migliorare gli esistenti.
Laboratorio La.p.s.u.s., Dicembre 2011
Tags: abuso pubblico della storia, lapsus, uniersità degli studi di milano, unimi
