Crisi e conflitti nel ‘900. Un’introduzione.

Da alcuni mesi stiamo sperimentando l’apertura di un percorso editoriale legato ai nostri laboratori. In occasione della fine del laboratorio “Crisi e conflitti nel ‘900” e della nostra partecipazione al festival èStoria 2014, dedicato al 100° anniversario dello scoppio della Grande Guerra, abbiamo quindi prodotto il nostro primo ebook. Si tratta di un primo esperimento, disponibile in download gratuito nei più comuni formati per ebook reader, che auspichiamo risulti a tutti voi utile e piacevole. Di seguito, pubblichiamo l’introduzione, curata da Lapsus e dal Prof. Luigi Vergallo, insieme a noi, promotore del laboratorio. Buona lettura e non dimenticate di darci un feedback!

Introduzione.

Scrivere un’introduzione non è un esercizio facile. Si potrebbero mettere in fila una serie di banalità e cavarsela con poco, ma non è questo il caso di chi scrive, soprattutto perchè mancheremmo di rispetto in primo luogo a noi stessi che di questo ebook siamo i curatori e gli ispiratori.

Per noi componenti dell’Associazione Lapsus, insieme al Dott. Luigi Vergallo, questa introduzione rappresenta un momento per rallentare dalla frenesia quotidiana, alzare lo sguardo dal quadro, e costringerci a ripercorrere il percorso che ci ha portati fin qua, riscoprendo il peso ed il valore che hanno le parole scritte, siano esse stampate su inchiostro o su supporto digitale.

Questo ebook raccoglie per la prima volta nella storia della nostra associazione, la cui prima iniziativa pubblica si teneva il 12 febbraio del 2007, i materiali del laboratorio “Crisi e conflitti nel ‘900”, tenutosi dal mese di marzo al mese di giugno del 2014 presso l’Università degli Studi di Milano.

Esso rappresenta quindi contemporaneamente un punto di arrivo ed un punto di inizio.

Un punto d’arrivo, perchè conclude un percorso iniziato l’anno accademico precedente, con il laboratorio “Cronologia, analisi e storia della Grande Crisi“, tenutosi nell’autunno del 2012 e di cui il laboratorio “Crisi e conflitti nel ‘900” è stato l’ideale prosecuzione ed elaborazione.

Per gli studiosi di discipline umanistiche infatti, la crisi economico-finanziaria scoppiata nel 2008 rappresenta un fenomeno di grande rilevanza ed interesse da analizzare e comprendere. Essa è la prima grande crisi del mondo globalizzato e, se i suoi caratteri sono in primo luogo economici, la crisi può essere considerata globale non solo per motivi geografici, ma anche e soprattutto perché sta determinando ormai da sei anni scompensi e mutamenti di paradigmi a livello sociale, politico, ambientale, culturale.

Se la Storia, come insegna Marc Bloch, è lo studio dell’uomo nel tempo e se la sua funzione è analizzare il passato per spiegare il presente ed aiutare l’uomo a pensare il futuro, studiare lo sviluppo e la storia della crisi in corso è stato per noi un esercizio di grande interesse e valore quando nel 2011 iniziammo a strutturare il percorso di studi, sia dal punto di vista storiografico, che metodologico, che didattico.

Quel laboratorio prese le mosse dalla ricostruzione cronologica della crisi del 2008 e dei suoi sviluppi, analizzò attentamente e con grande scrupolo metodologico le fonti che permettono uno studio dei fenomeni ad essa legati, e ci permise di ricostruire il dibattito sorto intorno al tema della crisi, esaminando con attenzione le diverse correnti di pensiero ed analisi, economiche e politiche, che caratterizzano ormai da anni il dibattito pubblico italiano ed internazionale, fornendo agli studenti utili strumenti di esercizio, propri di una laboratorio universitario.

Il laboratorio vide la partecipazione di esperti economico-finanziari, giornalisti di settore, storici dell’economia e venne già allora arricchito dai materiali raccolti ed elaborati dal Laboratorio Lapsus, sotto la supervisione del Prof. Luigi Vergallo, Assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze della storia e della documentazione storica dell’Università degli Studi di Milano.

Fu quello, uno dei laboratori meglio riusciti della storia della nostra associazione, anche se non furono affatto minori i laboratori “Uso e abuso pubblico della Storia”, “La rivoluzione criminale nel Novecento” e “La strategia della tensione. Fonti e strumenti per la ricerca storica”: tutti percorsi didattici che perseguivano l’intento di contribuire all’offerta didattica del Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli studi di Milano, mediante proposte innovative sia nel metodo della didattica, che nel merito, nel pieno spirito degli scopi della nostra associazione.

Al termine del laboratorio sulla “Grande Crisi” dunque, iniziammo da subito ad interrogarci su come dare continuità a quel percorso, come proseguire l’approfondimento e lo studio della crisi con “senso della Storia”, cercando di sfuggire alla tentazione di concentrarsi sul breve periodo e chiedendoci quali torsioni avrebbe potuto prendere lo sviluppo della crisi stessa. Fu piuttosto intuitivo a quel punto soffermarsi sulle possibili degenerazioni belliche di questa crisi, fenomeno apparso a più riprese nel corso dei secoli e del ‘900 in particolare, o più in generale, come ha poi confermato Alessandro Colombo nella sua lezione conclusiva, sulle possibili nuove collocazioni e forme della violenza nel mondo contemporaneo.

Per non cadere nella trappola dell'”auto-convincimento” però, non abbiamo voluto porre il rapporto tra crisi e conflitti come necessario ed obbligato, ma ci siamo posti in una posizione di studio ed interrogazione, coinvolgendo diversi docenti nel percorso del laboratorio, che, con approcci e punti di vista differenti, aiutassero noi e gli studenti ad indagare se questo rapporto esista, se sia riconoscibile in maniera scientifica ed in che forme, luoghi e caratteristiche si sia determinato nel corso del secolo scorso. Altro criterio che ci siamo dati nell’approcciare il tema è stato quello di abbandonare l’analogia come metodo per il confronto tra fenomeni ed eventi storici ed assumere la comparazione come chiave di volta per sottolineare ciò che, episodio dopo episodio, frattura dopo frattura, nel ‘900 non è stato più come prima.

L’occasione, per altro, era ghiotta. Nel 2014, ad un secolo dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, mentre una delle crisi economiche e sociali più gravi che la storia ricordi stentava ad affievolirsi, un laboratorio per studiare il rapporto tra crisi economiche e conflitti nel ‘900 ci è sembrato davvero il filone giusto da coltivare e seguire, utilizzando il centenario della Grande Guerra come spartiacque ed evento periodizzante. Come si sono evolute le guerre nell’ultimo secolo? Quali prospettive si aprono per il futuro? Quale il ruolo della guerra nei processi di modernizzazione, nell’epoca della messa in discussione della Modernità tradizionalmente intesa? Queste le domande da cui abbiamo mosso.

Ecco spiegato dunque perchè questo ebook è un punto d’arrivo, in quanto raccolta di testi, materiali e molto altro del percorso di studi appena descritto. Al lettore, come sempre, il giudizio sull’efficacia o meno del nostro lavoro.

Ma come detto, questo prodotto digitale, rappresenta anche un punto di inizio.

Il mondo dell’università e più in generale tutto quello della conoscienza stanno attraversando cambiamenti ed evoluzioni profondissimi sotto molti punti di vista. L’accademia, ed in particolare i corsi umanistici, stanno faticando molto a reagire allo “shock da globalizzazione“, come lo ha definito efficacemente lo storico Aldo Giannuli e si parla ormai da alcuni mesi in Italia, ma non solo, di crisi delle Scienze Umanistiche, come abbiamo riassunto sul nostro sito alcune settimane fa.

È nostra convinzione tuttavia, che gli umanisti, ed in particolare gli storici, potrebbero avere al contrario un ruolo preziosissimo in questo periodo storico, con un portato di conoscienze e competenze che nessuna altra figura culturale e professionale possiede. Per fare ciò però, crediamo che gli umanisti debbano spogliarsi della presunzione autoreferenziale che troppo spesso li caratterizza, rimettersi in cammino ed al passo coi tempi, uscendo dalle accademie in cui si sono rinchiusi e rimettendosi in ascolto e dialogo con il presente, conoscendone e sperimentandone le stupefacenti possibilità determinate dallo sviluppo delle nuove tecnologie, delle scienze cognitive, dallo scambio con le scienze, senza mai rinunciare al suo bagaglio di competenze epistemologiche e alla prospettiva storica, cassette degli attrezzi uniche ed insostituibili rispetto a tutte le altre figure.

Questo ebook va proprio in questa direzione. È un primo esperimento per fornire ai nostri studenti ed ai nostri lettori un prodotto nuovo, più efficace, completo ed integrato con contenuti multimediali per approfondire senza disperdersi, seguendo la traccia che l’ebook segna, capitolo dopo capitolo. La sfida, per noi, è quella di guardare alla pubblicazione di ebook come ad una delle attività che comporranno il progetto culturale di cui Lapsus vuole farsi carico. Ai nostri lettori la possibilità di fornirci impressioni, critiche, commenti e consigli per un progetto culturale sempre più integrato e crossmediale, come il nuovo panorama della conoscienza crediamo richieda.

Non ci resta che augurare ai nostri lettori buona lettura, ma non prima di esserci presi il tempo di qualche ringraziamento. Ai docenti Roberta Garruccio, Marco Cuzzi, Lucio Valent e Alfredo Canavero per aver supportato le nostre proposte di laboratorio nel corso degli anni precedenti, dimostrandoci la fiducia necessaria per portare avanti il nostro progetto. Con alcuni di loro collaborazioni e progetti comuni proseguono: l’impegno sarà perchè siano sempre più preziosi e soddisfacenti.

Ad Alberto “Abo” Di Monte per le tante strade percorse insieme, per le tante che ancora si percorreranno, per la discrezione e la sensibilità con cui ci ha supportato. Sarà anche grazie alla sua curiosità verso le innovazioni del panorama editoriale digitale ed il bagaglio di competenze accumulate se il progetto di sviluppo di edizioni di ebook prenderà forma e concretezza.

Ad Elia Rosati per la sinergia intrapresa da giovani precari della conoscienza, perchè si possa tradurre sempre di più in una solida realtà.

Al Prof. Aldo Giannuli, per averci spronato a credere in Lapsus e per il patrimonio di idee, proposte, suggestioni che, in maniera generosa, disinteressata ed altruista ha messo a nostra disposizione. E per il suo frigo.

Agli studenti che in questi anni hanno partecipato alle nostre attività didattiche e non solo: alcuni di loro ora fanno parte di Lapsus e l’hanno rinnovata e rilanciata nel tempo.

A tutti coloro che, in qualsiasi modo, hanno partecipato ad una riunione o ad un pezzo del percorso di Lapsus: Edoardo Todeschini, Daniele Pagani, Eleonora Frisio, Andrea Costantini, Margherita D’Andrea, Corrado Gambi, Partigiani in ogni quartiere, la Casa della Memoria di Brescia, la sezione Anpi di zona 8 di Milano: compagni di strada che saremo sempre felici di ritrovare.

Senza presunzione alcuna, riconosciamo infine come non è facile portare avanti un lavoro di promozione ed elaborazione culturale in questi anni, senza aver ricevuto fin’ora alcun sostegno economico dall’Università in cui operiamo, anche alla luce della crisi, che non sta segnando solo difficoltà economiche, ma sta disgregando nel profondo i tessuti e gli anticorpi sociali, dalle università, alle scuole, alle istituzioni. In questo quadro, vogliamo sottolineare come per noi abbia un grande valore il fatto di essere un gruppo, un equipe che, seppur non esente da errori, cerca di non fare di questa caratteristica un elemento esclusivo, ma di rafforzamento reciproco, facendo tesoro delle competenze e delle specializzazioni di ognuno. Il lavoro intellettuale e di ricerca crediamo debba passare oggi anche da qui. Dalla capacità di fare rete, di creare sinergie, di aprirsi a contributi di ogni genere, che possano ampliare le prospettive e le conoscienze di ognuno in una realtà sempre più complessa e difficilmente decodificabile con le energie limitate di un singolo studioso. Un grande solista senza il supporto e l’energia di una banda, esprimerà sempre un potenziale ridotto, così come “ognuno di noi, solo, non vale nulla”. Anche questo fa parte del nostro senso della Storia.

Milano, 20 Maggio 2014
Associazione Lapsus
Luigi Vergallo

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Martino Iniziato

Laureato in scienze storiche presso l’università degli studi di Milano con una tesi su Ronald Reagan, ha imparato a fare siti internet quasi per gioco e lo ha trasformato in un quasi-lavoro. Un po' giornalista, un po' cameriere, un po' promotore d'eventi culturali è tra i fondatori dell'Associazione Lapsus e si rivede molto nella definizione springstiniana di "Jack of all trade": tuttofare. Tra le altre cose, è il curatore di questo sito per conto di Tanoma.it. Su twitter è @martinoiniziato

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