Prosegue il tour di presentazione di Under. Giovani, mafia e periferie (Giulio Perrone Editore, 2017) a cura di Marco Carta e Danilo Chirico. Doppia presentazione tra Cinisello Balsamo e Milano
Mercoledì 21 marzo 2018
Ore: 21:00
Centro culturale Il Pertini
Piazza Confalonieri, 3 – Cinisello Balsamo
Intervengono: Marco Carta – giornalista e curatore del libro Zeno Gaiaschi e Sara Troglio – Laboratorio Lapsus Alessandro Imbriaco – fotografo Matteo Balduzzi – curatore del Museo di Fotografia Contemporanea
Giovedì 22 marzo 2018
Ore: 10:30
Università degli Studi di Milano – Aula 410
Via Festa del Perdono, 7 – Milano
Oltre 200 persone hanno partecipato all’inaugurazione della mostra “‘900 criminale. Mafia, Camorra, ‘ndrangheta.” Itinerario multimediale sull’evoluzione della criminalità organizzata dalle origini alla globalizzazione, tenutosi sabato 7 febbraio 2015. Un pubblico composito, fatto anche di molti giovani, che ha assistito agli interventi introduttivi di Erica Picco, Presidente dell’Associazione Lapsus, Siria Trezzi, Sindaco di Cinisello Balsamo, Andrea Catania, Assessore alle politiche culturali del Comune di Cinisello Balsamo, Danilo Chirico, giornalista e presidente dell’Associazione daSud e Ciro Dovizio dell’Associazione Lapsus, che nell’intervento conclusivo ha presentato i contenuti della mostra.
Associazione Lapsus e Comune di Cinisello Balsamo presentano “‘900 criminale”: una mostra, a cura dell’Associazione Lapsus, in programma da sabato 7 a giovedì 19 febbraio 2015 nelle sale della Villa Ghirlanda Silva di Cinisello Balsamo. 39 pannelli, 7 blocchi temporali, pannelli multimediali, dati e infografiche, visite guidate per le scuole, per mettere a fuoco con chiarezza l’evoluzione del fenomeno criminale dall’inizio del ‘900 all’età della globalizzazione.
Ingresso gratuito.
Villa Ghirlanda Silva, Via Frova 10, Cinisello Balsamo
Orari: dal martedì alla domenica dalle 15 alle 19 (lunedì chiuso)
Visite guidate per le scuole su prenotazione (anche al mattino).
Un documentario per tentare di raccontare lo sviluppo del fenomeno criminale nella metropoli lombarda dagli anni 50 alla fine degli anni 80.
Un esperimento, un mettersi alla prova. Mostrare con le immagini le evoluzioni e le trasformazioni della malavità a Milano per studiare e diffondere un’idea: per studiare la contemporaneità, gli ultimi decenni della nostra storia, non possiamo continuare a ignorare un fenomeno complesso come quello criminale.
Da quella che veniva chiamata ligèra fino alla scomparsa delle bande criminali di Vallanzasca, Turatello e Epaminonda. La criminalità organizzata è ormai diventata parte integrante del tessuto sociale, economico e finanziario della nostra città. E come tale deve essere studiata.
Abbiamo provato a raccontare i passaggi che hanno portato alla situazione odierna.
1- La ligera
Alla fine della guerra Milano era una città in ginocchio. I bombardamenti avevano portato distruzione, fame e avevano distrutto famiglie e tessuto economico e sociale. Ma Milano era stata anche la capitale della Resistenza, della lotta di Liberazione, con tutte le speranze, le illusioni e le delusioni che questa aveva prodotto. Da Milano cominciarono a mettersi in circolo le energie per la ricostruzione. Ma nel frattempo, bisognava arrangiarsi.
Fiorisce la ligèra. Furti negli appartamenti, piccole rapine, ricettazione. Chi non riesce a reinserirsi nel tessuto economico della città, chi non vuole passare la vita alla catena di montaggio è così che cerca di sopravvivere.
2- Arrivano i Marsigliesi
Ma intanto Milano cresce. Dopo la guerra ricomincia sempre più a correre, verso la crescita, verso lo sviluppo, verso la ricchezza. E con la città, anche la criminalità cresce, si abitua e si adatta alle nuove forme della metropoli. Uno stimolo importante lo porta un vento nuovo che soffia in città…un vento che parla francese…
È così che il modello di gangsterismo a bande tipico degli Stati Uniti anni 30-40 si trasfersice, via Marsiglia, a Milano. Il cinema in questo processo gioca un ruolo importante. Film come “Il favoloso colpo da 8” o “La rapina del secolo” affascinano le platee dei cinema di periferia, spesso si sente il pubblico esultare per la riuscita di un colpo.
Inoltre Marsiglia, e con lei tutta le Francia, diventano luoghi sempre meno accoglienti per i criminali, e diversi nomi del milieu marsigliese si trasferiscono in Italia. Su tutti, Albert Bergamelli.