È ora disponibile la risorsa didattica creata dall’IBCC Digital Archive, Università di Lincoln (UK) e Laboratorio Lapsus, fruibile sia in italiano che in inglese.
Lapsus e la University of Lincoln hanno il piacere di invitarvi alla presentazione di Perché ci bombardano? La guerra aerea in Italia 1940-1945 (scaricabile a questo link), una raccolta di materiali didattici sul controverso problema dei bombardamenti alleati sull’Italia e la loro difficile memoria.
Ispirato da una prospettiva di inclusione, il lavoro si fonda sulla scelta di presentare fonti italiane a scolari di madrelingua inglese, e fonti alleate a quelli italiani. Ci sono ad esempio resoconti provenienti da lettere e diari di aviatori inglesi e americani che hanno volato sull’Italia; altre parti esplorano la dimensione dell’irrazionale e del trauma oppure affrontano la complessa dualità liberatori-carnefici. Molti materiali provengono da archivi privati tramite l’International Bomber Command Centre Digital Archive di Lincoln e vengono proposti per la prima volta al pubblico italiano.
Andrea Zannini – Università degli studi di Udine. Direttore del Direttore Dipartimento di studi umanistici e del patrimonio culturale
Alessandro Pesaro – University of Lincoln
Greta Fedele – Lapsus. Laboratorio di analisi storica del mondo contemporaneo
Andrea F. Saba – Commissione didattica nazionale Rete Parri degli istituti per la storia della resistenza e dell’età contemporanea
18.15 – 18.30 Intervallo
18.30 -19.00 Tavola rotonda con esperti di memoria, didattica della storia, e culture digitali
Nel corso della Seconda guerra mondiale la potenza tecnologica raggiunta nell’aviazione si abbatté sui civili di entrambi gli schieramenti, lasciando profondi traumi sia nei sopravvissuti che negli equipaggi coinvolti nei bombardamenti delle città. Inoltre la complessità del tema e i cambiamenti delle alleanze nel dopoguerra hanno portato a un lungo silenzio nel dibattito pubblico. Cliccando nel seguente box potrete trovare l’articolo in cui abbiamo raccontato il processo di realizzazione di questo pacchetto didattico.
Il progetto che andiamo a presentare è frutto di un lavoro congiunto di due équipes che hanno lavorato in Gran Bretagna e in Italia sulle testimonianze e sulle fonti inedite conservate finora in archivi personali e che per la prima volta vengono presentati in forma accessibile e coinvolgente anche per un uso didattico.
Alcuni dei testimoni di cui è possibile ascoltare la storia nel corso.
Un corso che serviva
Perché oggi, 75 anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, la maggior parte dei sopravvissuti ai campi di concentramento non è più con noi. Questo, pur rispondendo a un ciclo “normale” di vita umana, è tuttavia irto di conseguenze per il discorso pubblico memoriale italiano, proprio a causa del complesso rapporto esistente tra la memoria dei sopravvissuti e la narrativa storica “ufficiale” e richiede uno sforzo ulteriore per progettare una nuova dimensione di didattica e di diffusione delle testimonianze dei sopravvissuti che possa continuare ad avere incisività.
Un frame del corso.
Un corso che mancava
Degli orrori dei campi di concentramento si parla moltissimo, del genocidio ebraico anche di più, ogni 27 gennaio il mondo si ferma nel ricordo delle vittime delle persecuzioni nazifasciste. Troppo spesso però ci troviamo di fronte a una narrazione che si ferma solo sull’aspetto emotivo: la commemorazione si focalizza sulle testimonianze degli orrori subiti dai deportati, tralasciando la riflessione sul contesto sociale e politico in cui le deportazioni vennero ideate e portate avanti, delegando questo argomento solo al momento previsto dal programma di storia, programma che non in tutti i contesti scolastici è affrontato a dovere. Il nostro corso si inserisce e cerca di colmare questa mancanza dotando i partecipanti di tutti quegli strumenti che sono necessari per comprendere il complesso processo che ha portato ai campi di concentramento e sterminio, alla loro sistematizzazione e le conseguenze ancora presenti nell’oggi.
Durante le riprese del corso
Perché un corso on line?
Oggi la didattica per cause di forza maggiore ha dovuto fare i conti con la digitalizzazione dell’insegnamento. Questo corso è nato ben prima di questo ripensamento forzato: siamo infatti convinti che il web sia uno strumento come gli altri e che come tale deve essere conosciuto per comprenderne i limiti e le potenzialità. Ignorare e trascurare questi media, non educarsi (prima ancora che educare) all’uso delle nuove forme di comunicazione è una perdita di opportunità e un pericoloso errore, che può condannarci al silenzio nell’immediato futuro.
Per saperne di più, in questo articolo abbiamo pensato di raccontare il processo di realizzazione del corso.
ISCRIVITI AL CORSO
Per iscriversi al corso basta registrarsi sulla piattaforma Eduopen, la piattaforma universitaria lanciata dal Ministero dell’istruzione, e cliccare qui: