Dopo le bombe. Piazza Fontana e l’uso pubblico della storia
Calendario delle presentazioni

Calendario delle presentazioni
Dal 31 ottobre 2019 in libreria.
In questi mesi abbiamo lavorato duramente alla stesura di questo libro collettivo, scritto in vista del 50° anniversario della strage di #piazzaFontana.
Pubblicato con Mimesis Edizioni, questo volume è il frutto di un processo collettivo, figlio di un meditato e faticoso lavoro di elaborazione e sistematizzazione di alcuni spunti di indagine storica sorti, in un decennio, nell’ambito di innumerevoli seminari, conferenze, mostre, eventi di divulgazione e momenti di appassionata discussione e confronto.
Un libro che, anche se non lo direste, è anzitutto un lavoro di storia del tempo presente, per riflettere su conseguenze e storture del principale nodo irrisolto dell’età repubblicana, che chiamiamo “strategia della tensione”, a partire dall’uso pubblico che si è scelto di fare della strage del 12 dicembre 1969.
Vi troverete testi di Aldo Giannuli, Davide Conti, Elia Rosati, Elio Catania, Giulio D’Errico, Erica Picco, Sara Troglio e Fabio Vercilli, con la postfazione di Mirco Dondi, di cui vi lasciamo un assaggio:
Leggi TuttoSu un evento spartiacque e fortemente divisivo si misurano le politiche della memoria e le politiche dell’oblio, dove fra queste spicca la totale assenza di memoria sulla guerra fredda. Questo conflitto anomalo, non dichiarato, a bassa intensità, ha avuto, ancora più di altri, la verità come vittima sacrificale. Nell’immediato, nessuno ha letto Piazza Fontana come episodio (incontrollato) di guerra fredda. Di certo, dopo i primi mesi, appare sempre più evidente come il taglio interpretativo dell’evento sia stato funzionale a logiche di schieramento e a concordate convenienze.
Mirco Dondi
Cosa rimane della memoria cilena di Salvador Allende?
Cosa ha comportato, nel concreto, il compromesso che ha normalizzato la dittatura cilena? In che modo ci parla ancora del Cile e dell’America Latina attuale?
Sopra il vostro settembre è il progetto di public history che riannoda dal basso i fili della storia cilena e dà voce a storie rimosse o poco conosciute, esemplificative di un fenomeno collettivo che ha riguardato circa 1 milione di profughi in 17 anni: la repressione, la resistenza, l’esilio, il ritorno.
Un documentario a puntate (che potete vedere qui: https://www.youtube.com/playlist?list=PLQT8GrgHAk__48vxsRMmSmcrmTGT_5VBs) e una piattaforma digitale che, oltre ai video, contiene un archivio digitale e materiali di approfondimento.
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Per l’ingresso nel circolo è necessaria la sola tessera LatoB, che si può richiedere compilando il
modulo online al seguente link ➔ http://www.preadesione.latobmilano.it/
Il costo della tessera è di 3 euro, il suo ritiro avverrà prima della serata e vi consentirà di accedere a tutte le attività dell’associazione e di usufruire dei beni della stessa fino alla fine dell’anno sociale corrente.
Leggi TuttoMercoledì 25 novembre 2015
Ore 14.30, Facoltà di Scienze Politiche
Via Conservatorio 7, Milano
Aula 21
Confini in frantumi. Siria, Libia, Kurdistan, Califfato: come leggere e comprendere i conflitti in corso nel Medio Oriente?
Ospiti
[00-19’30”] Aldo Giannuli, docente di storia contemporaneo Università degli Studi di Milano;
[19’30”- 41’08”] Daniele Raineri, giornalista de Il Foglio, inviato in Siria e Medioriente;
[41’18”-1h07’51”] Elio Catania, attivista della carovana di solidarietà Rojava Resiste e componente dell’Associazione Lapsus
[1h08’02”-1h31’30”] Lorenzo Adorni, studioso di relazioni internazionali
Il podcast dell’incontro.
Incontri promossi dal corso di Storia del Mondo Contemporaneo – GLO e Lapsus
Leggi TuttoMartedì 20 ottobre 2015 abbiamo partecipato all’incontro promosso da CUT Collettivo Universitario the Take dal titolo “A chi serve la strage di Ankara?”. L’invito a Lapsus è nato per riflettere sul contesto della Turchia e del Kurdistan in questo periodo storico, in particolare indagando analogie e differenze tra la strategia della tensione italiana, iniziata con la strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969 ed il contesto in cui inserire la strage di Ankara di sabato 10 ottobre 2015. L’intervento, preceduto da altri due molto significativi e lucidi di due giovani della comunità kurda di Milano, è stato tenuto da Elio, componente di Lapsus, ma insieme attivista della carovana di solidarietà internazionale Rojava Resiste, che si trovava a Diyarbakir proprio nei giorni della strage di Ankara.
Ecco il podcast dell’incontro.
Danilo De Biasio, voce storica di Radio Popolare, con cui nella primavera del 2014 abbiamo realizzato il progetto “Autista moravo“, in occasione del 100° anniversario della Grande Guerra, risponde all’articolo del nostro Elio Catania, dedicato al 70° della Liberazione ed alla “memoria pulita”. Ringraziamo Danilo per l’attenzione dimostrataci e auspichiamo arrivino preso altri contributi. Buona lettura!
Di Danilo De Biasio, Radio Popolare. Dal 25 aprile mi domando cosa ha permesso la riuscita di un’iniziativa come #liberidiballare, una serata di ballo – come fece il primo sindaco della Milano liberata dai nazifascisti – organizzata da Radio Popolare, Anpi, Arci e Insmli. Giuro che non è uno spot, ma una domanda che riguarda profondamente il tema che giustamente pone Elio Catania: è possibile ricostruire la storia (recente) di una nazione senza cadere in forme di revisionismo o di sterilizzazione? La mia risposta è sì,si può fare.
Quando nel settembre 2014 ho cominciato a proporre ai dirigenti di Radiopop l’idea di Radio Milano Liberata (la trasmissione che ha partorito l’iniziativa #liberidiballare) ho pensato fosse giusto partire proprio da quello che Elio Catania nomina come pericolo: “l’elemento umano e individuale tanto di moda“. Il rischio – dice – è “un grande carnevale”. Ma credo sia un rischio da affrontare, se non si vuole affidare alle solite star della divulgazione il compito di tramandarci la storia.
Leggi TuttoIn queste settimane si sono svolte in tutto il paese e a tutti i livelli (istituzionali, società civile, organizzazioni politiche) iniziative e celebrazioni in occasione dei 70 anni della Liberazione, con apice ovviamente nella giornata di sabato 25 aprile. Ad ascoltare i discorsi di questi giorni e i loro contenuti è emersa una strana sensazione ed una strana nostalgia: quasi ci fosse la consapevolezza diffusa che questo decennale potrebbe essere l’ultimo con i combattenti dell’epoca, quasi che i 70 anni sanciscano definitivamente il famoso <<passaggio di consegne>>.