Ingresso libero Orari di apertura
-7 dicembre: dalle 14 alle 20
-8 e 9 dicembre: 9-12.30 | 14-19
-dal 10 al 14 dicembre: 9-12.30 | 14-17.30
Inaugurazione venerdì 7 dicembre ore 17
Sotto il video della presentazione della mostra all’Università di Bologna
Brescia, 16 novembre 2010. Viene emessa la sentenza del processo per la strage di piazza Loggia del 28 maggio 1974. Ancora una volta, dopo trentasette anni, la magistratura del nostro paese non ha avuto il coraggio di condannare nessuno degli imputati per quella tremenda vicenda, marchiata a fuoco dall’eversione neofascista dell’epoca.
E’ un Gianluca Vago visibilmente emozionato quello che si è presentato, intorno alle 17, nella sala di rappresentanza del rettorato in via Festa del Perdono, dove si stava ultimando lo spoglio dei voti che lo ha visto diventare il nuovo rettore dell’Università degli Studi di Milano. Molto “sportiva” la stretta di mano con Marisa Porrini, giunta pochi minuti prima proprio per salutare il vincitore. Le prime dichiarazioni, che evidenziano un rettore già pronto per afforntare la stampa, sono di ringraziamento, per tutti coloro che lo hanno sostenuto. “Non mi aspettavo una vittoria così larga” dichiara il rettore che sottolinea la sua volontà di avviare un rettorato in discontinuità con gli ultimi anni, che porti uno svecchiamento dei meccanismi burocratici, ma soprattutto riporti Unimi al centro della vita culturale cittadina, aprendosi a tutta la società e non solo alle aziende, come temuto da chi lo ha osteggiato in campagna elettorale. Certo sono solo le prime dichiarazioni, i problemi della nostra università sono numerosi e profondi ed il lavoro più difficile per Vago inizierà da domani, ma per lui ora, è ancora il momento di festeggiare. Da parte nostra, un augurio di buon lavoro a colui che nel bene o nel male, guiderà il nostro ateneo nelle difficili acque del nostro tempo, verso un futuro che sarà, inevitabilmente, anche il nostro.
Si è chiuso alle 18.30 di martedì 23 ottobre lo spoglio dei voti per il secondo turno della corsa al rettorato di Unimi. Subito le informazioni importanti:
-qui il dettaglio dei voti del secondo turno;
-non c’è ancora un vincitore, si andrà al ballottaggio lunedì e martedì della prossima settimana (non perdetevi la diretta sul nostro sito!);
-l’affluenza al voto è stata pressochè identica al primo turno, con un calo solo da parte degli studenti;
-Gianluca Vago e Marisa Porrini si giocheranno il rettorato al ballottaggio della prossima settimana;
Nella tabella di seguito, vi proponiamo il confronto tra i voti ponderati del primo turno e quelli del secondo. Come sempre, i numeri parlano molto più di tante teorie…a seguire, pagelle!
Gianluca Vago (735 voti ponderati): vento in poppa professore! Alla fine del secondo turno, se c’è un candidato lanciato verso la vittoria, è proprio Gianluca Vago (che se mai leggerà queste righe, si toccherà tutto il toccabile…). Conferma in toto il suo blocco elettorale, che si dimostra solido e compatto verso un solo obiettivo: mettere fine al regno decleviano. E fa di più: aumenta. Guadagna 173 voti ponderati, che, a nostro modo di vedere ma non solo, nei commenti di fine spoglio, profumano di Francesco Ragusa.
I dati del secondo turno, svoltosi lunedì 23 e martedì 24 ottobre 2012
A differenza del primo turno, dove era richiesta la maggioranza assoluta dei voti esprimibili, nel secondo turno è richiesta la maggioranza assoluta dei voti espressi.
CANDIDATI-VOTI
Totale voti già ponderati (docenti+studenti e tecnico-amministrativi):
Giovedì 27 settembre 2012
Università degli Studi di Milano
Via Festa del Perdono 7
ore 16.30
aula 422
presentazione del libro
ALAMO
Per la storia non fidatevi di Hollywood
di Paco Ignacio Taibo II
intervengono Paco Ignacio Taibo II, autore Massimo De Giuseppe, docente di storia contemporanea presso lo Iulm di Milano ed esperto di America Latina
L’introduzione di Martino Iniziato, Lapsus (attendere qualche secondo)
L’intervento del Prof. Massimo De Giuseppe (attendere qualche secondo)
L’intervento di Paco Taibo II, (attendere qualche secondo)
La battaglia di Alamo – avvenuta nel 1836 tra i messicani e 200 coloni texani per l’indipendenza del Texas – rappresenta uno di quei miti che negli Stati Uniti hanno dato un senso nuovo al concetto di nazione e all’impero che da questo sarebbe derivato. Per il Messico è stata solo una vittoria da riportare, senza grande enfasi, in una delle tante pagine di storia. Ma cosa è successo realmente? Perché una battaglia, che è stata una sconfitta, concentra il significato profondo di tutto l’impero nordamericano?
L’Italia di fine anni Settanta vive un periodo di transizione politica e culturale, in cui alcuni dei processi avviati negli anni precedenti si concludono o giungono a una svolta. Alle politiche del ’79, il Partito comunista guidato da Berlinguer subisce una severa retrocessione elettorale, scendendo dal 34,4% del ’76 al 30,4% perdendo più di un milione di voti, soprattutto tra i suoi gruppi sociali di riferimento. Il compromesso storico, a seguito della morte di Aldo Moro e delle successive scelte democristiane, si è esaurito e il partito di Berlinguer ricerca una nuova strategia politica, incentrata sulla rinnovata opposizione alla Dc e sull’alleanza con il Psi, in un’ottica di «alternanza democratica»; la maggioranza socialista, però, bloccherà ogni tentativo di accordo coi comunisti, lasciando di fatto il Pci in una nuova fase di stallo.