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Fare storia nel tempo presente

Lunedì 1 aprile | Fondazione Giangiacomo Feltrinelli | Viale Pasubio 5, Milano

Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano e “Amici di Passato e Presente” danno vita a un “laboratorio n. 0” per avviare un confronto di esperienze a partire dai luoghi in cui si fa storia fuori dall’università (fra gli altri l’Istoreto, l’Aiso, la Sislav, l’Istituto Nazionale Ferruccio Parri, l’Isec e Zapruder)e che si interrogano sulle sfide che i grandi fenomeni della contemporaneità – crisi economiche, conflitti, migrazioni – pongono concretamente alla dimensione della cittadinanza: quali sono i cambiamenti di paradigma che inducono tali mutamenti? Quali trasformazioni esse portano nei rapporti di relazione fra individui e gruppi sociali? In che modo è possibile costruire nuovi percorsi d’inclusione civile? Ragionare su tali grandi questioni significa anche tornare sulla presunta “crisi della storia” e sui modi di fare storia nello spazio pubblico nel tempo presente.


Punto di partenza della riflessione è quello di ripensare il “calendario civile”, un elenco di date attraverso cui i gruppi umani (comunità, classi sociali, nazioni) hanno dato forma, contenuto e programma alla loro identità costruita nel tempo. Quanto parlano ancora quelle date? Il processo di memoria pubblica segue ancora lo stesso percorso? Ha lo stesso obiettivo? Un ulteriore contributo alla discussione è offerto dalla nozione di “storia del tempo presente” in ambito francese, i suoi caratteri, le definizioni e le sfide epistemologiche e metodologiche (la “matrice” del tempo presente, il rapporto dinamico e conflittuale fra storici e testimoni, fra storia e memoria). Queste riflessioni possono essere di qualche utilità per il caso italiano?

Il confronto tra i diversi percorsi e le differenti pratiche consentirà infine di avviare una discussione più complessiva orientata a progettare altri momenti di dialogo. Che cosa ci dice oggi la storia? Fino a che punto il bagaglio esperienziale di ieri, le opzioni di successo, e anche quelle sbagliate, le occasioni mancate, i fallimenti concorrono a aiutarci in una ricerca di senso dell’oggi? In questo quadro, qual è il possibile ruolo virtuoso di quella che oggi viene definita Public History?


Riflessioni
– David Bidussa (Fondazione Feltrinelli), Ridefinire il calendario civile
– Valeria Galimi (Passato e Presente), La storia del tempo presente: uno sguardo dalla Francia


Esperienze
– Simonetta Soldani (Amici di Passato e Presente), Passato e presente
– Enrico Manera (Istoreto), Le attività dell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea ‘Giorgio Agosti’
– Roberta Garruccio (Aiso), L’Associazione italiana di storia orale

Partecipano alla discussione
Roberto Bianchi (Passato e Presente/Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporeanea), Mirco Carrattieri (Istituto Nazionale Ferruccio Parri), Maria Meriggi (Società italiana di Storia del Lavoro), Jacopo Perazzoli (Fondazione GG. Feltrinelli), Sara Troglio (Laboratorio Lapsus), Sara Zanisi (Fondazione Isec- Istituto per la storia dell’età contemporanea)

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Scuola Aiso “IL ’68 E LA DIGITAL ORAL HISTORY”

Il 10 e l’11 ottobre si è tenuta una scuola Aiso (Associazione Italiana di Storia Orale) a cui abbiamo deciso di partecipare come Lapsus. Il tema era “il ’68 e la digital oral history”, che ci sembrava un interessante punto di partenza per tante riflessioni tra storia e memoria.

Dopo due anni di raccolta di interviste per l’IBCC Digital Archive e per l’ANED, oltre che per il progetto Sopra il Vostro Settembre, ci siamo trovati a mettere in pratica approcci diversi; confrontandoci tra di noi è emersa quindi la volontà di partecipare ad un momento formativo per confrontarci con altri ricercatori e ricercatrici che stanno compiendo lavori di storia orale e di esplorare le linee guida di un’associazione che ad oggi è un importante riferimento nazionale.

La due giorni, impostata in modo seminariale, ha previsto una parte generale di introduzione ai metodi della storia orale e una parte più focalizzata sul tema del ‘68. Per i tanti e interessanti temi emersi, abbiamo pensato di condividere un resoconto della nostra esperienza.

Giorno 1. Location: Base (Milano)

Mattino

Il primo impatto ci ha lasciati piacevolmente stupiti. La composizione dei partecipanti è davvero variegata per genere, età, formazione e attività svolta. Ci sono ricercatori e ricercatrici più o meno esperti/e e più o meno strutturati/e, giovani dottorandi/e, insegnanti e presidi, ex partecipanti alla stagione del Sessantotto, attivisti/e ed entusiasti autodidatti.

Questo paesaggio umano variopinto non è scontato nell’ambito storico. In qualche modo ci siamo sentiti subito in un ambiente dinamico e per nulla “ingessato”, dove non passava la percezione di parlare solo “alla propria crew”.

La mattinata è dedicata ad un’introduzione generale sulla storia orale con un intervento di apertura di Alessandro Casellato, nuovo presidente dell’AISO, seguito da quello di Giovanni Contini, suo predecessore. Per quanto fossimo già introdotti alla disciplina, abbiamo trovato interessanti le sintesi proposte dai relatori, che hanno puntato alla dimensione operativa della storia orale, fornendo utili linee guida per la realizzazione delle interviste e delle ricerche.

Tra le tante suggestioni, una in particolare ci ha colpiti perché vicina alle questioni che abbiamo incontrato nel nostro percorso di ricerca e che schematizza le problematiche relative alla formazione della memoria collettiva.

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La città messa a fuoco. Rappresentazioni e narrazioni delle dinamiche urbane.

06_lucas-sestoMercoledì 18 novembre 2015, ore 14.30-18.30
Piazza Montanelli 1, Sesto San Giovanni
Polo di Mediazione Linguistica e culturale, aula P4

La città messa a fuoco.
Rappresentazioni e narrazioni delle dinamiche urbane.

Negli anni del cosiddetto “miracolo economico”, il legame di Milano con il suo territorio ha assunto una nuova configurazione sulla spinta della crescita e di un travolgente processo che ha saldato gli antichi centri in un continuum urbano. Si sono definiti allora gli assi di quella che è ormai convenzione chiamare “città diffusa” o “città infinita”. Si tratta di un processo che la metamorfosi sociale e produttiva degli ultimi decenni e la progressiva trasformazione da città industriale a centro servizi, hanno finito per rendere ancora più evidente. Il seminario intende ricostruire e commentare i presupposti sociali e territoriali di questo fenomeno, a partire da una ricerca in corso basata sul ricchissimo archivio fotografico della redazione milanese del quotidiano “L’Unità”, conservato dalla Fondazione Isec di Sesto San Giovanni. Ecco il programma (clicca sulla locandina per ingrandirla).

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Crisi e conflitti nel ‘900. Un’introduzione.

Da alcuni mesi stiamo sperimentando l’apertura di un percorso editoriale legato ai nostri laboratori. In occasione della fine del laboratorio “Crisi e conflitti nel ‘900” e della nostra partecipazione al festival èStoria 2014, dedicato al 100° anniversario dello scoppio della Grande Guerra, abbiamo quindi prodotto il nostro primo ebook. Si tratta di un primo esperimento, disponibile in download gratuito nei più comuni formati per ebook reader, che auspichiamo risulti a tutti voi utile e piacevole. Di seguito, pubblichiamo l’introduzione, curata da Lapsus e dal Prof. Luigi Vergallo, insieme a noi, promotore del laboratorio. Buona lettura e non dimenticate di darci un feedback!

Introduzione.

Scrivere un’introduzione non è un esercizio facile. Si potrebbero mettere in fila una serie di banalità e cavarsela con poco, ma non è questo il caso di chi scrive, soprattutto perchè mancheremmo di rispetto in primo luogo a noi stessi che di questo ebook siamo i curatori e gli ispiratori.

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Crisi e conflitti nel ‘900. Un’introduzione.

Da alcuni mesi stiamo sperimentando l’apertura di un percorso editoriale legato ai nostri laboratori. In occasione della fine del laboratorio “Crisi e conflitti nel ‘900” e della nostra partecipazione al festival èStoria 2014, dedicato al 100° anniversario dello scoppio della Grande Guerra, abbiamo quindi prodotto il nostro primo ebook. Si tratta di un primo esperimento, disponibile in download gratuito nei più comuni formati per ebook reader, che auspichiamo risulti a tutti voi utile e piacevole. Di seguito, pubblichiamo l’introduzione, curata da Lapsus e dal Prof. Luigi Vergallo, insieme a noi, promotore del laboratorio. Buona lettura e non dimenticate di darci un feedback!

Introduzione.

Scrivere un’introduzione non è un esercizio facile. Si potrebbero mettere in fila una serie di banalità e cavarsela con poco, ma non è questo il caso di chi scrive, soprattutto perchè mancheremmo di rispetto in primo luogo a noi stessi che di questo ebook siamo i curatori e gli ispiratori.

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