[2010-11] Laboratorio “La rivoluzione criminale nel ‘900”
LA RIVOLUZIONE CRIMINALE NEL NOVECENTO
Laboratorio di studio sulla criminalità organizzata
Anno Accademico 2010/11, secondo semestre
Docente responsabile: Prof.ssa Roberta Garruccio
Presentazione del laboratorio
Il laboratorio sarà dedicato a «indagare» la criminalità organizzata, che ha ormai raggiunto una dimensione e un livello di complessità tali da imporre questo fenomeno, oltre che all’attenzione pubblica, anche a quella dello storico. L’accelerazione senza precedenti che ha riguardato gli scambi finanziari internazionali negli ultimi tre decenni ha coinvolto intensamente anche l’economia illegale. I cartelli criminali di tutto il mondo, compresi quelli originari del nostro Paese, hanno subito un’espansione nuova, vedendo i loro affari non più limitati da alcun confine. I loro network globali (dall’Europa agli Stati Uniti, dal Canada all’Australia, dall’Asia all’America Latina) rendono urgente la costruzione di strumenti adatti a una comprensione scientifica del fenomeno, senza dimenticare la sua dinamica storica.
Il laboratorio si propone di analizzare quella che è stata a tutti gli effetti una rivoluzione del fenomeno delle organizzazioni criminali, considerando le linee principali di ciò che accade a livello internazionale, ma concentrandosi principalmente sui mutamenti avvenuti in seno a quelle italiane. Ripercorrendone la storia dal secondo dopoguerra fino a oggi, il laboratorio intende cercare di delinearne i caratteri complessivi in relazione ai processi politico-economici contemporanei e il loro impatto sulla società.
Programma del laboratorio (clicca sui titoli per approfondire, le lezioni non linkate non hanno trascrizione)
LEZIONE DI PRESENTAZIONE E RACCOLTA ISCRIZIONI
0) 1 febbraio 2011. Presentazione del laboratorio.
Partecipano Roberta Garruccio (docente di Storia economica Università Statale di Milano), Nando Dalla Chiesa (docente di Sociologia della criminalità organizzata Università Statale di Milano) e gli studenti del Lapsus; saranno raccolte le preiscrizioni.
MODULO INTRODUTTIVO:
1) 25 febbraio 2011. La rivoluzione criminale del Novecento.
A cura degli studenti di La.p.s.u.s..
La lezione sarà dedicata al perché è necessario introdurre questo nuovo concetto nello scenario degli studi storici, economici, sociologici e politologici; attraverso la sua definizione, si introdurrà nello specifico il laboratorio e gli argomenti che tratteremo. Assegnazione lavoro ai frequentanti da presentare nella lezione 10; proiezione del video Milano criminale prodotto da Lapsus nel 2009, come esempio di lavoro d’analisi e studio del fenomeno della criminalità organizzata.
2) 4 marzo 2011. Il contesto economico che ha permesso l’evoluzione della criminalità organizzata.
relatore: prof. Luigi Vergallo, ricercatore in storia economica Università degli studi di Milano
La lezione verrà divisa in due parti: la prima, più sintetica, di storica economica occidentale dal 1945 al 1973; la seconda, più approfondita, dove verranno affrontati i cambiamenti economici globali dalla crisi energetica del 1973 fino al ventennio di globalizzazione neoliberista successivo al 1989.
MODULO STORICO:
3) 18 marzo 2011. Le diverse criminalità nell’Italia dell’immediato dopoguerra, periodo: 1945-1958.
relatore: Cristiano Armati, autore del volume “Italia criminale”, Newton Compton, 2006;
Mentre nel Centro-Nord, dalla piccola criminalità della sopravvivenza (come la «Ligera») si passa alla nascita delle prime bande organizzate, soprattutto grazie all’arrivo di modelli esteri (Francia e Usa in primis), nel Meridione la situazione è profondamente diversa: si assiste alla rinascita dei gruppi storici già presenti nella zona che, dopo aver stretto contatto con gli americani e Cosa Nostra d’oltre Atlantico, si rafforzano e si pongono come mano armata e di potere in difesa del latifondo, contro le proteste contadine, appoggiate principalmente dalla sinistra.
relatore: prof. Nando Dalla Chiesa, Università degli Studi di Milano.
Il boom economico esplode, soprattutto nel Settentrione, che si consoliderà come la zona più ricca del paese; Milano comincia a trasformarsi nella città più accogliente per i mafiosi, i quali giungeranno sempre più numerosi e trasferiranno molti dei loro affari al Nord, iniziando a radicarsi nel tessuto economico-sociale del capoluogo lombardo. La nascita di numerose attività clandestine e illegali (come le bische o gli affari dei night club) sarà facilitata anche dalla progressiva politicizzazione della criminalità che avrà un rapporto sempre più stretto con molti uomini politici e imprenditori dell’area. Sempre di questo periodo è la nascita importanti bande criminali come quella di Vallanzasca o di Turatello. Anche Roma manifesta la nascita di bande organizzate, ma non quanto quelle milanesi. Nel Sud invece questi sono anni fondamentali per la crescita del fenomeno mafioso: non soltanto si assiste alla scalata nelle istituzioni di grossi boss mafiosi (come Ciancimino sindaco di Palermo), ma anche all’assassinio di vecchi capifamiglia e uomini di Stato, avvenimenti che favoriranno un cambiamento interno; inoltre, le famiglie criminali verranno coinvolte in numerose operazioni politiche e finanziarie che le metteranno sempre più a stretto contatto con gruppi politici, parastatali ed economici; in questi anni cresce inoltre il narcotraffico e di conseguenza gli affari delle mafie superano non solo gli originali confini meridionali, ma anche quelli nazionali.
5) 1 aprile 2011. Evoluzioni e progressiva integrazione, periodo: anni Ottanta.
relatore: prof. Aldo Giannuli, Università degli Studi di Milano.
Il decennio degli Ottanta vede la progressiva integrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico-politico della zona più ricca del Paese, andando di pari passo con la trasformazione della figura del boss mafioso in rispettato imprenditore, e con l’espansione degli affari illeciti oltre i confini nazionali, spesso attraverso i circuiti dell’economia legale; a Roma le piccole e separate bande criminali si stanno unificando in un progetto più ampio e inclusivo, avente come scopo quello di prendere pieno possesso della Capitale, stringendo anche numerosi rapporti con soggetti statali o criminali esterni. Nel Sud si avviano i maxi processi di mafia e avviene un cambiamento nei rapporti con lo Stato, che si modificherà ancora in seguito al periodo stragista di inizio anni Novanta. Inevitabile parlare dei contatti che si stanno tessendo anche con l’estero e dei legami fra le attività criminali delle diverse zone del Paese, sempre più dominanti e sempre più radicati nella legalità politico-economica. Con il finire del decennio, viene anche lanciato il discorso sulla globalizzazione e il ruolo delle organizzazioni criminali dentro i processi neoliberisti.
MODULO TEMATICO
6) 8 aprile 2011. Mafia senza confini: la globalizzazione criminale.
relatore: Umberto Rollino, autore del libro Il rumore del male, CentoAutori 2009.
La capacità delle mafie di essere trasversali agli stati e la dimensione intercontinentale assunta dal fenomeno; i legami internazionali tra le diverse organizzazioni, la completa integrazione nel sistema finanziario globale e le misure prese dagli Stati per combattere il fenomeno.
7) 15 aprile 2011. Di quali strumenti economici si serve la mafia?
relatore: Avv. Giovanni Giovannelli.
Lezione tecnica di spiegazione sugli strumenti economico-finanziari utilizzati dalle organizzazioni criminali per compiere le loro operazioni illecite: ad esempio, come funzione il riciclaggio di denaro sporco? Individuazione di alcuni processi economici fondamentali usati dalle mafie e loro illustrazione.
8) 29 aprile 2011. Le holding criminali.
relatore prof. Ercole Giap Parini, Università della Calabria; Umberto Santino, fondatore del Centro siciliano di documentazione «Giuseppe Impastato» di Palermo;
La rivoluzione criminale è stata anche frutto della capacità delle organizzazioni di strutturarsi in modo rigoroso e innovativo, integrandosi nel sistema legale e imitando il modello imprenditoriale che ha preso piede soprattutto a partire dagli anni Novanta. Analisi delle principali caratteristiche e novità organizzative della holding mafiosa, com’è cambiata anche la figura del boss criminale.
9) 6 maggio 2011. Confronto tra modelli organizzativi: Nco e ’ndrangheta.
relatore: prof. Rocco Sciarrone, Università degli Studi di Torino; prof. Isaia Sales, Università Suor Orsola Benincasa di Napoli;
Dal punto di vista storico, molto importante è il modello emerso tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta rappresentato dalla Nco di Cutolo, quale esempio di organizzazione criminale in grado di stringere rapporti con più soggetti esterni e di avviare affari illegali su più fronti.
LEZIONE CONCLUSIVA
10) 13 maggio 2011. Tirando le fila.
lezione a cura degli studenti di Lapsus;
consegna degli elaborati da parte degli studenti ed esposizione orale, con eventuale dibattito.